venerdì 29 gennaio 2010

I giorni della merla


Ci fu un tempo, lontano lontano nel passato, in cui i merli avevano piume bianche che più bianche non si può.
Al mattino la merla e suo marito il merlo uscivano per andare a lavorare: dovevano trovare da mangiare per i piccoli merlotti.
Un giorno, alla fine del mese di gennaio, mentre si preparavano per uscire col loro candido piumaggio, mamma merla fece notare a papà merlo che faceva proprio freddo... "D'accordo che è inverno, ma non ti pare che faccia più freddo del solito?" chiese lei e papà merlo, dopo un rapido battito d'ala, sentenziò "Ma no, sei la solita freddolosa! Andiamo, dai, che se no troviamo traffico!".

Mamma merlo di solito tornava a casa prima perchè, oltre al lavoro, doveva badare anche al nido ed ai piccoli, ma, quando rientrò, trovò i piccoli quasi congelati e subito decise che così, no, no, no, proprio non si poteva fare!
Appena rientrò a casa anche papà merlo, decisero di traslocare sul comignolo di una casa, dal quale usciva un bel teporino: certo, la vicinanza con gli uomini non è che li facesse stare tanto tranquilli, ma i loro piccoli avevano bisogno di un po' di calduccio in quelle giornate gelide e le loro candide piume non bastavano a tenere i merlotti al caldo.

Con fatica, dunque, trasportarono il nido sopra il comignolo di quella casa. Aaaah, che meraviglia! Niente più zampette gelate, niente più merlotti pigolanti per il troppo freddo, niente più brividi nel bel mezzo della notte!
Tutto quel comfort, però, aveva un prezzo; lo compresero bene papà e mamma merlo quando una mattina, preparandosi per andare al lavoro, videro che le loro magnifiche piume bianche erano diventate scure scure! E così pure quelle dei loro piccoli!
Infatti, da quel momento, i merli ebbero piume scure e gli ultimi tre giorni del mese di gennaio furono conosciuti come "i giorni della merla".

Mamma merlo. Non essere più bianca ha sicuramente giovato alla sua capacità mimetica...

Papà merlo, che forse passava tanto tempo a casa giocando con la Playstation, diventò persino più scuro di mamma merla! In mezzo a tutto quel nero, spiccano solo il contorno degli occhi ed il becco di un bel giallo/arancio.

Il merlotto (lo ingrandisco per vederlo meglio, anche se purtroppo "sgrana")
diventò come la mamma, con un piumaggio marrone/grigio, ma il becco giallo già fa capire che è un giovane maschio.

Quella che vi ho raccontato qui sopra è una leggenda, naturalmente, ma è vero che in questi giorni fa freddissimo... quindi, per merli e non solo, vi invito a voler preparare la "ricetta della LAV" o anche la versione più semplice che ho preparato io (margarina, farina per polenta, uvetta sultanina, un cucchiaino di miele. Si amalgama tutto e si formano delle "polpettine" da depositare su balconi e terrazzi o, come nel mio caso, su tettoie "esenti da gatti").
E, dopo la tradizione, passiamo alla scienza: il Merlo (Turdus merula) è un comune e diffuso uccello scuro dei boschi, campi, giardini e parchi. Il maschio è di un nero singolare con becco e anello perioculare giallo/arancio brillante. In volo, l'esterno e le parti inferiori dell'ala sono più chiare. Femmina marrone scura, becco scuro o giallo; gola più chiara, striata; parti inferiori finemente chiazzate ma mai con un evidente disegno, color terra molto scuro, con aspetto più opaco che chiazzato.
Giovane simile o più fulvo, capo ruggine più intenso, dorso e copritrici dell'ala macchiate di ruggine fulvo.
(Sempre tratto da "La nuova giuda del Birdwatcher" - Peter Hayman e Rob Hume)